Lo zucchero, bianco o bruno che sia, ci fa male!

Non credere a chi ti dice che lo zucchero (saccarosio) è un alimento che se consumato “moderatamente” non fa male anzi che abbiamo bisogno di zucchero per vivere! In questa frase c’è un errore di fondo: noi parliamo di saccarosio mentre il nostro corpo ha bisogno di glucosio che è la sostanza in cui trasformiamo ogni nutrimento che introduciamo, ergo non abbiamo bisogno di saccarosio!
Lo zucchero che provenga da barbabietola o da canna da zucchero è una sostanza prodotto di estrema raffinazione, la quale toglie ogni sostanza nutritiva (vitamine, minerali, fibre) lasciando solo le calorie! Lo zucchero ha un indice glicemico di 100, il massimo possibile e alza la glicemia del sangue in pochissimo tempo perché viene digerito immediatamente nell’intestino tenue passando direttamente nel sangue. Ciò induce il nostro Pancreas a secernere moltissima insulina che però non trovando più niente da digerire rimane nel sangue provocando iperinsulinemia e quindi bisogno impellente di altro cibo, di altri carboidrati che sono più veloci da digerire e placano la fame in fretta … e così via!
Ti lascio immaginare questo cosa significhi in termini di peso e salute.
Se ti chiedevi come mai avevi sempre una fame vorace dopo un’ora dalla colazione… adesso hai la risposta!

Se togliamo lo zucchero e quindi gli alimenti industriali e troppo raffinati (la farina 00 ha un indice glicemico molto vicino allo zucchero!), inizialmente avremo un periodo di transizione un po’ complicato. Potranno comparire mal di testa, diarrea, vertigini, ma il premio sarà oltre che la salute, anche riscoprire tanti sapori, i veri sapori dei cibi, che lo zucchero aveva appiattito e reso tutti uguali.

Se volete usare ogni tanto un alimento per dolcificare, non utilizzate comunque gli zuccheri sintetici (saccarina, aspartame, acesulfame k, maltitolo ecc) per le gravi implicazioni che possono avere sulla vostra salute. Utilizzate qualche alimento tipo il malto d’orzo (se non siete celiaci) o il malto di riso! Sono alimenti più completi e forniscono le vitamine e i minerali utili anche alla loro digestione senza intaccare i vostri. Ma non abusatene comunque! Anche se sono meglio del saccarosio puro hanno delle controindicazioni ugualmente per quanto riguarda l’indice glicemico per esempio. Quindi trovate un equilibrio!

Buon cambiamento!

La consapevolezza è un ottimo stimolo al cambiamento…

Ma tu sai come è fatto quell’hamburger che stai mangiando? Sai con quale carne? Come è stato allevato quel bovino? Che cosa ha mangiato? In che condizioni igieniche è vissuto? Quanti ormoni e antibiotici ha preso? Quanti litri di acqua sono serviti, e quanto azoto è stato rilasciato nel terreno, e quanta energia è stata necessaria?
Se sapessimo tutte queste cose potremmo scegliere davvero cosa e come mangiare. In Italia esistono certo leggi e controlli che certificano la qualità di ciò che mangiamo ma anche se non siamo gli Stati Uniti, dove l’industrializzazione e l’allevamento intensivo sono un realtà molto estesa, spesso non sappiamo comunque davvero cosa stiamo mangiando.
Da un po’ di tempo si fa strada la consapevolezza che è fatta di blog, di GAS (gruppi di acquisto Solidali), di ricerca del BIO (biologico, biodinamico), di bisogno di sapere. E questo è un fenomeno molto importante che bisogna incrementare per poter davvero decidere qualcosa che era ormai sfuggito al nostro controllo. E mangiare sano e sostenibile è sempre più una necessità e una priorità.
Se siete interessati all’argomento vi posso senz’altro suggerire alcune letture che sono basate sulla situazione americana, ma che comunque sono un buon spunto di riflessione anche sulla nostra produzione e sulla catena industriale di cibo.
Un esempio su tutti di Michael Pollan “Il dilemma dell’onnivoro”, vi aprirà gli occhi su verità troppo importanti per essere ignorate.

Buona lettura

Non farti ingannare dal tuo palato!

Perché è così difficile cambiare abitudini alimentari? Abbiamo già detto (e sicuramente è una esperienza fatta da molti) che quando si inizia a mangiare in modo sano si ricomincia anche a stare meglio, a sperimentare uno stato di assenza di molti disturbi (non solo digestivi), però basta una ricorrenza, una festa, una cena tra amici e si corre il rischio di riprendere ad alimentarsi in modo poco sano.

Certo è vero che queste occasioni portano con sé dei ricordi e dei vissuti legati a situazioni conviviali e culturali piacevoli legate al consumo di quel cibo specifico, le lasagne della mamma, la torta della nonna, l’arrosto di quando ero bambino!

Ma non si tratta solo di questo! Se fosse solo questo, dopo la deviazione tornerei abbastanza facilmente a mangiare sano ma non è così! Perché?

In realtà il nostro palato è fortemente viziato. Fin da bambini veniamo abituati a cibi raffinati, pieni di zucchero, sale, addittivi chimici di ogni genere che modificano la percezione dei sapori e della consistenza di ciò che ingeriamo.

La sofisticazione del cibo ci allontana progressivamente dal sapore e dalla consistenza del cibo naturale. Questo comporta due esiti:

1. il cibo non lavorato non ci soddisfa più!

2. il nostro palato cerca quel tipo di sapori per essere appagato!

Ecco spiegata quella sensazione di pasto non completo dopo aver assaporato solo cibi naturali poco lavorati e quel bisogno di un dolce, un pezzo di cioccolato, qualcosa che “finisca” il pasto.

E’ solo dopo un lungo periodo di “disintossicazione” e di “riabilitazione” al cibo “vero” che si riesce a superare questa “necessità” e si riesce a sentirsi sazi e appagati dopo un pasto costituito da cibo non addizionato e minimamente lavorato.

 

SEMINARIO

Se hai deciso di cambiare il tuo stile di vita ma fai fatica a farlo; se nella giungla di prescrizioni assurde che circolano, vorresti maggiori informazioni sulla sana alimentazione (quella vera, che ti fa stare davvero bene!!!); se vuoi scoprire un modo diverso e più appagante di nutrirti e di vivere; se vuoi ammalarti di meno e avere più energia nella tua vita…

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Il seminario è proposto periodicamente nelle sedi di Torino, Milano e Bordighera. Ha aiutato già centinaia di persone ad assecondare il loro bisogno di cambiamento e a renderle più sicure e soddisfatte oltre che più magre e sane!

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A presto!!!

Ma come dev’essere una sana alimentazione?

Alimentarsi è un bisogno primario imprescindibile che viene ottemperato da millenni, eppure sull’alimentazione ci sono ancora notevoli diatribe!
Non sono una nutrizionista, ma da anni mi occupo per professione e per passione di alimentazione, e devo confessarvi che non è stato facile venirne a capo.
Dopo anni di ricerche, studi, letture e prove sul campo solo da alcuni anni posso dire di avere le idee chiare o comunque sufficientemente chiare sui principi cardine di una buona e sana alimentazione.
Per essere più chiara ho evidenziato 10 principi chiave a cui è ancora possibile aggiungerne alcuni. Ma vediamo questi primi 10 principi di una sana nutrizione:
1. la dieta ideale è varia. Questo fa si che tutti i principi nutritivi siano apportati con costanza al nostro fisico che non potrà soffrire di carenze nutritive.
2. I pasti devono essere ben combinati: per essere digeribili e fornirci l’energia di cui abbiamo bisogno i nostri pasti devono essere combinati nella maniera giusta. Per esempio le proteine con la verdura così come i carboidrati, la frutta fuori pasto. Questo perché i vari tipi di nutrienti vengono digeriti in ambienti ad acidità differente. Sicuramente vi capita dopo i pranzi natalizi di sentirvi gonfi, stanchi, spossati. Dipende dalla digestione che fa una grande fatica e produce molti scarti che intaseranno fegato e reni!
3. Niente addittivi chimici! Possibilmente si dovrebbe mangiare cibo biologico, perché oltre a non avere pesticidi offre un maggiore valore nutritivo.
4. La dieta deve essere ricca di acqua. Noi siamo in gran parte costituiti da acqua e abbiamo bisogno di un costante ricambio. Quindi è molto importante bere, e bere acqua di qualità, con un residuo fisso basso e pochi metalli. Inoltre mangiare tanto cibo ricco di acqua quindi frutta e verdura.
5. Meglio integrale! I cereali dovrebbero essere introdotti in quantità non elevate (20/30% del fabbisogno in calorie) e possibilmente integrali. Ancora meglio se in chicchi. Limitare l’uso di farine, la raffinazione ne innalza l’indice glicemico.
6. Povera in glutine, caseina e lattosio. Questo principio si meriterebbe un capitolo a parte. Il frumento purtroppo non è più quello originario. Troppo manipolato geneticamente non ha più le proprietà organolettiche di un tempo. Il glutine è presente in una quantità 10 volte superiore al frumento originario. Essendo una proteina molto aggressiva procura problemi di intolleranza a molte persone.
Per quanto riguarda caseina e lattosio, il nostro apparato digerente non è stato programmato per digerire questi elementi e quindi fa molta fatica. Noi europei abbiamo la possibilità di digerire un po’ meglio queste componenti perché abbiamo alle spalle millenni di pastorizia, ma la maggior parte dei gruppi etnici (Africani, indiani ecc) non possiede proprio gli enzimi necessari.
7. Pochi zuccheri raffinati: lo zucchero è uno dei responsabili insieme al consumo smodato di cerali raffinati di molte malattie occidentali (diabete, ipertensione, malattie cardiache).
Ciò che fa ammalare il fisico è il continuo rialzo dell’indice glicemico nel sangue che produce l’ingestione di zucchero.
Meglio allora puntare su piccole quantità di zucchero di canna grezzo, miele integrale magari mischiando con della stevia, ottimo anche lo xilitolo di betulla (no aspartame e zuccheri sintetici!).
8. Meno è meglio: ormai tutti gli studi confermano che chi mangia poco vive di più e si ammala di meno!
Oltre a mangiare bene quindi sono importanti anche le quantità. Se fossimo abituati ad ascoltare di più il nostro corpo non ci sarebbe problema. Purtroppo troppo spesso invece ascoltiamo la nostra mente viziata da bisogni emotivi che colleghiamo al cibo!
9. Deve appagare occhio e palato!: una buona alimentazione è colorata, profumata, e ha un sapore che ti seduce!
Anche per questa ragione non sono favorevole alle diete drastiche per dimagrire. Mangiare male per raggiungere il peso che desideriamo non ci aiuterà a mantenerlo e in più ci manderà dritti in depressione!
10. Mangia piano! Assaporare i cibi lentamente, masticando bene è un ottimo modo di arrivare con gusto alla sazietà! (occorrono 20 minuti al tuo cervello per elaborare il segnale di sazietà!).
Ci sarebbe tanto altro da dire sul nostro life style….ma ci saranno altre occasioni!
Alla prossima!

Come si affronta un percorso di perdita di peso.

Nella mia esperienza di psicologa annovero collaborazioni interessanti con medici dietologi e nutrizionisti sulla ottimizzazione dei risultati nei percorsi di dieta per persone sovrappeso e in stato di obesità (MC>30).

Le resistenze psicologiche dietro un fallimento dietologico possono essere tante ed avere a che fare con molteplici aspetti della personalità e dei vissuti delle persone.

E’ allora molto importante quando ci si appresta a seguire una dieta essere consapevoli delle motivazioni che hanno condotto al peso attuale e delle motivazioni che ci stanno spingendo a voler dimagrire.

Prendendo spunto dal modello S.F.E.R.A. ideato dal dott. Giuseppe Vercelli , psicologo dello sport, nell’ambito della prestazione sportiva, ho creato un modello che si applica invece con successo al percorso dietetico e al cambiamento di abitudini di vita  e di habitus mentale che comporta.

Il modello prevede una forte concentrazione sul momento  con costante consapevolezza dei propri sentimenti (Sincronia nel modello originale). Questo permette di gestire i pensieri e i vissuti disturbanti che possono sopraggiungere subito prima e durante l’attività di nutrirsi o mentre si sta facendo qualcosa che non c’entra con l’alimentarsi. Quanti sperimentano una “fame” sospetta durante alcune attività quotidiane che possono annoiare o mettere alla prova facendoci sperimentare un senso di angoscia e inadeguatezza. Ecco che allora tendiamo aa interrompere queste attività e quindi ad allontanare i sentimenti connessi, con una pausa compensativa a base di carboidrati!

La seconda istanza da tenere presente (punti di Forza) è rappresentata dalle capacità psicologiche che mi riconosco, legate all’autoefficacia (valutazione delle proprie capacità rispetto alla riuscita in un determinato compito).  E’ importante rafforzare questo punto con esercizi di implementazione della sensazione di autoefficacia.

La terza componente è data dall’Energia, cioè dall’uso attivo della “forza Psichica” e della sensazione di “potere” nel senso di “posso farlo”. Si tratta della spinta positiva che ci fa agire adeguatamente. Ci consente di utilizzare al meglio le risorse ed ottenere il risultato.

Un’utilizzo sbagliato e dispersivo o scarso dell’energia ha come conseguenza una sensazione di stanchezza e di rinuncia.

A questo punto è necessario parlare di Ritmo, cioè dell’ordinata successione degli intervalli di tempo per generare il giusto flusso. Il gesto di nutrirsi deve essere inserito ritmicamente nella nostra vita e integrarsi con le altre attività con ordine. Il ritmo dona cadenze regolari e impedisce il disordine caotico in cui si innescano comportamenti compensatori. Questo significa anche non saltare i pasti, per esempio.

L’ultimo punto che dona un valore aggiunto per la riuscita del percorso personale di cambiamento viene chiamata Attivazione e non è altro che la più interna motivazione a farcela, la voglia di vincere la sfida con le istanze negative che ci tentano e ci demotivano togliendoci un po’ di vitalità e passione.

Come si evince da queste poche e intense righe il cambiamento non è cosa da prendere alla leggera, è un vero impegno e richiede molte energie e attenzioni per essere efficace, ma non per questo non deve essere affrontato con il sorriso e con un’atteggiamento positivo, anzi solo in questo modo è possibile un vero cambiamento e non una penitenza a tempo che non provoca vero cambiamento.

Per attuare al meglio questi passi e mantenere la motivazione un buon coaching spesso fa la differenza, a patto che lo si viva come uno strumento neutro che utilizziamo in modo attivo e partecipe.

 

A presto, più magri e più sani!