Essere grati al proprio intestino irritabile?

E’ proprio così io sono grata al mio intestino perché mi ha educata molto bene!
Non fosse stato per i suoi avvertimenti, fatti di dolore, gonfiore ecc, io non avrei mai capito che dovevo occuparmi di più di me stessa!
Non avrei mai capito che non tutti ciò che è presente sugli scaffali di alimentari di un supermercato è davvero “commestibile”!
Lui mi ha insegnato a indagare sulle caratteristiche degli alimenti, che si incrociano con le caratteristiche di ognuno di noi!
Mi ha insegnato anche che non esiste una dieta unica per tutti, ma anche che ci sono cibi che possono fare bene a quasi tutti!
Insomma il mio intestino è stato il mio mentore, il mio coach, e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo!
Se oggi mangio molto meglio, e mi sto occupando attivamente della mia salute odierna e futura è senz’altro merito suo…. e del fatto che l’ho vissuto così!
Ho raccontato questo perché spesso un malessere, una situazione particolare la viviamo come un “impedimento”, una seccatura, ma forse da un’analisi attenta potrebbe rivelarsi qualcosa di positivo.
Probabilmente uno dei segreti del “vivere bene” è proprio saper leggere le situazioni in chiave positiva e saper imparare dall’esperienza!
E non è vero che tutto questo appartiene ai saggi…. (è una scusa, riconoscilo!).

Buona vita
La tua coach

Prevenzione Alzheimer

Le malattie neurovegetative come Alzheimer e Parkinson sono in forte aumento e la loro insorgenza sempre più precoce. Si calcola che nei paesi europei nel 2020 saranno 15 milioni le persone con demenza (dati Ministero della Salute).

l’Alzheimer (DA) rappresenta il 54% di tutte le demenze. Le donne malate  rappresentano quasi il doppio degli uomini anche per la maggiore aspettativa di vita.

La Comunione Europea ha moltiplicato gli sforzi per dare priorità agli studi su queste malattie, essendo estremamente invalidanti e costose per la comunità in termini non solo economici.

Si capisce quindi quanto sia importante una diagnosi precoce e una seria prevenzione del problema.

La cause dell’Alzheimer non sono completamente note ma ormai sono molti gli studi che confermano che una vita sana con una adeguata nutrizione, movimento, e gestione dello stress costituiscono una buona prevenzione primaria e possono aiutare anche in caso di insorgenza della patologia.

Implicata nell’insorgenza pare sia una proteina che nata come scarto dalle azioni metaboliche del cervello non venga efficacemente eliminata accumulandosi e creando dei grovigli tra i neuroni che finiscono per spegnerli.

La scienza ha messo già a disposizione farmaci che rallentano questo processo degenerativo e se anche dall’Alzheimer non si guarisce, si può avere una qualità della vita migliore di un tempo.Questo post è sponsorizzato dai nostri partner Wigs

E’ però molto importante scoprire l’insorgenza della malattia molto precocemente per avere i migliori risultati.

La diagnosi di Alzheimer viene fatta attraverso test neurocognitivi come il MoCA il MODA o R-BANS (e altre batterie di test) che, se positivi, conducono a esami del sangue specifici oltre che ad un ECG.

Uno dei sintomi (prodromi) dell’insorgenza di Alzheimer è senz’altro la difficoltà mnemonica e attentiva anche se non sono sintomi patognomonici in quanto presenti in altre patologie come sindromi metaboliche (il diabete, dilipidemie), o in patologie ischemiche o di natura venosa e in molti casi anche sindrome ansiose o depressive.

Se avete dei dubbi non esitate quindi a sottoporvi al test di screening.

Campagna prevenzione Alzheimer:

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Studio Dott.ssa Laura Izzi 

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